E’ l’evento astronomico più atteso dell’anno: il passaggio della Cometa Atlas, nota agli astronomi come C/2019 Y4 (ATLAS), in avvicinamento alla Terra avrebbe raggiunto il suo punto di minore distanza da noi il 23 maggio, mentre sarebbe stata alla distanza minima dal Sole il 31 maggio. Il momento più indicato per poterla osservare ad occhio nudo era quindi proprio tra queste due date, visto che la maggiore vicinanza al Sole avrebbe reso la sua chioma più brillante e di un verde intenso. Tuttavia, stando alle ultimissime osservazioni sembra essere successo qualcosa di irrimediabile.
Il suo nucleo sembra infatti più allungato e meno brillante nelle ultime immagini pubblicate dagli astronomi che stanno seguendo l’evento. Ciò è dovuto ad un’improvvisa frammentazione del nucleo che potrebbe addirittura portarla alla distruzione. A provocare la frammentazione è stato probabilmente il suo avvicinamento al Sole e la conseguente sublimazione dei ghiacci ed una intensa emissione di polveri.
Atlas è infatti un frammento di una cometa sconosciuta e imparentata con la Grande Cometa del 1844 e la sua frammentazione è un tratto distintivo di famiglia, come afferma l’astrofisico Karl Battams del Laboratorio di ricerca navale degli Stati Uniti a Washington.
Se il processo di frammentazione del nucleo non la sgretolerà completamente, la cometa supererà la soglia della visibilità a occhio nudo solo nella seconda metà del mese di maggio, quando però sarà difficile da osservare perché molto vicina al Sole.
A mettere in dubbio la possibilità di poterla ammirare a occhio nudo nelle prossime settimane le immagini pubblicate dagli astronomi Quanzhi Ye dell’Università del Maryland e Qicheng Zhang del California Institute of Technology (Caltech).
La cometa Atlas era stata scoperta la sera del 28 dicembre 2019 nell’ambito della campagna osservativa Atlas (Asteroid Terrestrial-Impact Alert System) e col passare delle settimane aveva galvanizzato gli astronomi sfrecciando nel cielo con una rara luminosità. Tutti pensavano che entro fine maggio avrebbe rivaleggiato con Venere per diventare l’astro più brillante del cielo al tramonto, ma gli ultimi sviluppi non fanno ben sperare.
A impensierire gli esperti è anche l’orbita di Atlas, sempre più influenzata dai forti gas emessi dal nucleo, probabilmente in concomitanza con la frammentazione.