Il Presidente si ferma prima a metà discorso (“Oh Signore, non riesco a leggere”), poi quasi si scusa con l’operatore (“Mi dispiace, mai successo”), e richiama bonariamente il suo amico e portavoce (“Giovanni per piacere però scegli una posizione, perché se ti muovi io ti seguo e mi distraggo”) ci ha ricordato l’umanità che si cela sempre dietro un capo di Stato.
Ma è stato nel momento in cui Mattarella ha risposto all’invito ad aggiustarsi i capelli, sospirando: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanch’io…”, che lo abbiamo sentito davvero uno di noi. Neanche lui, evidentemente, è riuscito a uscire in questi giorni di pandemia.
E’ questo il video che ha fatto impazzire i social: diffuso per errore dal Quirinale subito dopo il discorso “ufficiale” di Mattarella, è piaciuto talmente da tanto da diventare virale.
Per chi si chiedesse chi fosse il misterioso “Giovanni” invocato dal Presidente, si tratta di Giovanni Grasso, il portavoce del Presidente della Repubblica. La sua ombra, la persona che ne interpreta gli umori. Ha 57 anni. Romano, di famiglia siciliana. Giornalista politico, prima all’Agenzia Italia, poi ad Avvenire, scrittore, documentarista, autore teatrale. Un signore che ama la montagna e i buoni libri, e che della discrezione cortese ha fatto la sua cifra professionale.