Erede della tradizione metallurgica pistoiese, la Fonderia Salvadori realizza opere d’arte in bronzo e leghe fuse con l’antico metodo a “cera persa”. Lo stesso usato da Greci, Etruschi e Romani.
Le sue opere possono essere sia in leghe non ferrose, come bronzo, ottone, alluminio, bronzo bianco, bronzo giallo che in leghe ferrose come ghisa ed acciaio inox, e vengono prodotte con il metodo della “cera persa”, lo stesso che hanno utilizzato, nel corso dei millenni, prima gli egizi, poi i greci, gli etruschi e i romani.
Lo Zeus di Atene, i cavalli di S. Marco a Venezia, il Marco Aurelio del Campidoglio a Roma, le grandi sculture del Rinascimento, sono state realizzate con la stessa tecnica, che, nel tempo, non ha subito modifiche.
Consiste nel rivestire di cera, successivamente modellata, un supporto di terra refrattaria; un secondo spessore di terra viene applicato sulla cera, che viene così a trovarsi imprigionata dentro due masse. Scaldando fortemente l’involucro così ottenuto, la cera fonde ed esce liquida dagli sfiatatoi appositamente praticati.
Nel sottile vuoto lasciato dalla cera, di solito pochi millimetri, viene colata la lega liquida, che raffreddando ed indurendo, dà la fusione. La lega bronzea più frequente è composta di rame e stagno: essa permette di ottenere uno strato sottile ed uniforme.
A fusione avvenuta si procede a liberare la scultura dalle molte colate esterne ed a rifinire e cesellare le superfici.
Infine, attraverso varie ossidazioni e trattamenti termici, viene data al bronzo la patina desiderata.
La Salvadori Arte è l’ultima erede della grande tradizione metallurgica Pistoiese che risalendo all’XI, secolo, è arrivata al massimo splendore nei decenni iniziali del ‘900 quando si trovarono ad operare le fonderie Lippi e Michelucci.
Ancora oggi, completa opere per grandi scultori italiani e stranieri come Barni, Ontani, Parmiggiani, Merz, Steven Cox.
Una vera chicca che dona orgoglio a Pistoia.
Sara Ferranti