L’attenzione agli ultimi e l’aiuto portato a chiunque ne abbia bisogno, sono i pilastri della Società di San Vincenzo De Paoli che, da quasi duecento anni, accompagna chi vive in difficoltà, indipendentemente dalla religione, dalla provenienza, da sesso, cultura e opinioni politiche, in un percorso di crescita personale finalizzato alla riconquista dell’indipendenza economica. In questo quadro non si può ignorare il fenomeno migratorio. Condizioni di povertà nei paesi d’origine, conflitti armati, discriminazioni, violazioni dei diritti civili e politici spingono, nel mondo, 240 milioni di persone a lasciare la propria terra per cercare rifugio in un paese straniero. Uomini, donne e bambini che affrontano, del tutto impreparati, viaggi che durano talvolta anni, passando di paese in paese, attraverso vicissitudini, abusi e violenze di ogni genere. Persone che, quando arrivano all’ultima parte del viaggio, quella in mare, troppe volte non ce la fanno. Sono queste le “storie di ordinaria disperazione” che Francesco Malavolta ritrae nei suoi scatti. Fotografie che ci raccontano mille peripezie. Vicende fatte di lettere cucite dentro le magliette, di sorrisi strappati, naufraghi con gli abiti logori e perfino un migrante che affronta la traversata in giacca e cravatta. Immagini che parlano da sole, ma che verranno commentate dallo stesso autore che, con grande disponibilità, si soffermerà a descriverle agli spettatori.
La mostra itinerante, che ha già toccato decine di città in tutta Italia, raggiungerà Comiso, dove verrà esposta nei locali della Parrocchia Santa Maria delle stelle, Chiesa Madre, da sabato 29 febbraio a giovedì 5 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
All’inaugurazione, che si terrà sabato 29 febbraio alle ore 18.00, saranno presenti, l’autore Francesco Malavolta, Mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa e Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso, insieme a rappresentanti della Società di San Vincenzo De Paoli, e degli altri promotori: Pro Loco di Comiso e Club per l’Unesco di Comiso.
Francesco Malavolta è un fotogiornalista impegnato da vent’anni nella documentazione dei flussi migratori che interessano il nostro continente. Un lavoro che lo ha portato a viaggiare sulle navi militari e di alcune ong, dallo Stretto di Gibilterra al Mar Mediterraneo, a Lampedusa, dalla Grecia alla Turchia fino alla cosiddetta “rotta balcanica”. Negli scatti di Malavolta troviamo un’umanità dolente che continua a lottare senza soccombere alle ingiuste umiliazioni cui viene esposta, un’umanità caparbia che un passo alla volta guadagna centimetri di libertà.