Il suo passaggio “ravvicinato” (si fa per dire), è previsto per domani. Ma, stranamente, al momento sono più i microrganismi a farci paura che non i bestioni di dimensioni colossali che sorvolano lo spazio infinito.
Sta di fatto che domani l’asteroide chiamato 1998 OR2 si avvicinerà al nostro pianeta e gli astronomi prevedono che sarà possibile osservarlo con piccoli telescopi o binocoli mentre attraversa le costellazioni del Leone, della Hydra e del Sestante dopo il tramonto.
Il radiotelescopio di Arecibo a Puerto Rico, uno degli strumenti più grandi della Terra che, grazie ai 305 metri di diametro, sta controllando passo passo il percorso di avvicinamento dell’asteroide, che raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta, ovvero circa 6 milioni di chilometri (sedici volte la distanza media tra la Terra e la Luna) tra una manciata di ore.
A leggere i dati forniti da Arecibo, ma anche quelli dei telescopi ottici, sembra che l’asteroide abbia una dimensione di circa due chilometri con una rotazione attorno al proprio asse di una volta ogni 4,1 ore. Altra considerazione fatta dagli esperti è che 1998 OR2 “nel 2079 passerà in prossimità della Terra circa 3.5 volte più vicino di quest’anno”. Lo ha affermato all’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica).
Anche se sappiamo non isi scontrerà con la Terra, è importante comprendere le caratteristiche di questi oggetti per migliorare le tecnologie finalizzate a diminuire il rischio di eventuali impatti.
Alle 10:56 dei nostri orologi l’asteroide passerà a una minima distanza dal pianeta azzurro di 6,28 milioni di km. L’asteroide non sarà visibile a occhio nudo, al massimo diventerà apparentemente brillante come una stellina di undicesima grandezza e per osservarlo sarà necessario usare un telescopio di almeno 15 cm di diametro.
Dopo il flyby del 29 mattina sarà osservabile, ancora in prima serata, in fase di allontanamento dalla Terra e sempre più basso sull’orizzonte. L’asteroide potrà essere seguito fino ai primi giorni di maggio.Insomma un sorvolo come ce ne sono tanti con un asteroide che non desta particolari preoccupazioni per quanto riguarda la probabilità d’impatto con la Terra, nemmeno in futuro.
Foto: Repertorio