Se riuscissi a trovare
la geometria nel sussurrare
qualcosa di vago e bianco,
l’abilità di contemplare
qualcosa di freddo e antico
– come la pietra nuda sotto i ghiacci
stesa ad avvizzirsi
il rigore trasmesso alle guglie dalle necessità,
e la pazienza
Sicuramente giunchi e peonie
invaderebbero la mia nera selva
e irradierebbero essi di luce e sapore
questo piatto disincanto
che annida i rimasugli spenti e avezzi
In fetali nascondigli
e calpesta lento il lamento stanco
di qualcosa che spaventa e anima:
una piccola ansia immaginifica.
Lucia Barbagallo