“Il Meeting si farà”. Lo dice Emmanuele Forlani, direttore della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i popoli, conversando con l’Agi della consueta kermesse agostana di Comunione e Liberazione in scena da 40 anni alla fiera di Rimini.
“La consapevolezza che abbiamo è racchiusa di fatto già nel titolo che avevamo individuato e negli spunti, per i quali avevamo deciso di dare un titolo così provocatorio come ‘Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime’. Lo faremo il Meeting – incalza Forlani – siamo consapevoli ancora di più che, oggi, guardare ai problemi che stiamo vivendo senza tenere spazio, restando sordi al sublime, significherebbe non comprendere la sfida e il compito che ci attendono. Il Meeting si farà, vedremo in che forma sarà possibile realizzarlo”.
State modificando il calendario degli incontri per trattare i temi della pandemia?
“Il programma è in continua rivisitazione – afferma il direttore della fondazione Meeting – certamente lo stiamo rileggendo tenendo conto di quello che sta accadendo e sottolineando di fatto un’attenzione, una profondità rispetto a tante parole che sono nella vita quotidiana di tutti noi, parole come speranza, fiducia, visione, cura o costruzione. Sono tutti elementi che oggi più che mai rappresentano delle necessità di approfondimento perché cambierà un po’ tutto dopo il coronavirus, dal modo di lavorare, di muoversi, di fare turismo, il modo di stare assieme quindi una profondità su che cosa voglia dire la relazione, incontrarsi. Meeting significa incontro”.
Avete realizzato iniziative particolari in questo periodo?
“Abbiamo approntato – conclude Forlani – l’iniziativa Meeting@home col desiderio di poter offrire tanti contenuti e contributi di 40 anni di storia del Meeting per portarli a casa della gente. Ci sono tanti avvenimenti anche di 20 anni fa che possono rappresentare degli approfondimenti interessanti e molto attuali anche oggi”.