Mi piace stare coi capelli spettinati,
sei azzurro e fumo,
senza dare nome alle cose,
rincorrere l’eternità
per non scordare ciò a cui credere,
mentre giocava il sole
con l’anima,
stavo pensando a qualcosa?
E sussurrata faceva sentirsi
nuovamente, la fantasia
furibonda … estatica, crudele.
Avresti fatto prima a vomitare
lo stolto pensiero che nutri
in grembo,
tetralogia del dramma borghese,
finiranno pure questi pensieri,
gli occhi come specchi
riflettevano idiosincrasia.
Salvo Vecchio