Walter Tripi, capogruppo del PD Pistoia, chiede alcune valutazioni sul “Caso Pistoia” nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
“È stato acclarato, purtroppo, un “Caso Pistoia”.
Nella propagazione del Covid-19, siamo un’eccezione negativa rispetto al resto della Toscana.
Noi abbiamo scelto fin da subito un atteggiamento responsabile e continueremo a tenerlo, ma ci sono alcuni elementi che è necessario rilevare per il bene della nostra comunità.
Abbiamo chiesto al Sindaco di aggiornarci almeno settimanalmente su una serie di questioni:
?I controlli. A Pistoia sono evidentemente troppo pochi, mi arrivano quotidianamente segnalazioni di luoghi in cui sono presenti molte persone e capannelli, in tutto il Comune. Non può essere solo una questione di organico: questa è un’emergenza, e in emergenza non bastano i videomessaggi su Facebook;
?Mi pare che si sia uno dei Comuni meno presenti nel sostenere cittadini e imprese. Alcune realtà hanno organizzato la distribuzione di mascherine, messo a disposizione servizi nuovi, previsto la prevalenza delle aziende locali per gli appalti.
?Le soluzioni per alleggerire il San Jacopo e il loro corso. L’ipotesi ex Ceppo potrebbe non bastare e occorre capire fin dove può arrivare. Spiace che alcuni neo candidati del centrodestra la vendano come attività del Comune per fare una campagna elettorale che, in questo momento, davvero non ci serve: Pistoia non può farcela da sola, il contributo di ASL e Regione è determinante e anche a loro occorre rivolgersi.
Alcuni, anche della Giunta pistoiese, in questi giorni sembrano più occupati a scrivere post contro il Governo che non a fare la propria parte concreta in città. Credo sia l’ora di finirla: noi stiamo evitando polemiche di alcun genere, vogliamo dare una mano ammesso che interessi e ci sia concesso.
? Infine, un doveroso appello che non guasta mai: se a Pistoia i numeri crescono, il motivo principale resta uno. Bisogna che i pistoiesi stiano a casa e rispettino le regole. Ora più ancora di prima. Fatelo.”