Genova – Scrive Andrea su Facebook: «Offriamo gratuitamente appartamentino ammobiliato a Genova in zona Quarto a personale medico o paramedico impegnato nella lotta al CoronaVirus» e subito è una valanga di commenti ammirati: «Il Signore vi benedica», «Siete degli angeli», «Yes, very nice».
Generosità, solidarietà e disponibilità. Conoscenza e tecnologia. Viaggia su queste coordinate il senso di una comunità. Il desiderio di mettersi al servizio degli altri, senza altra contropartita della riconoscenza. In tutta la Liguria si moltiplicano le iniziative.
Succede così che Marvin Menini, medico specialista della mano e del polso, abbia deciso di aprire un filo diretto con i pazienti, «con la videochiamata, l’uso delle chat e dei social network». Chi ha dubbi da porre, lo può fare così, utilizzando ogni modalità dell’hi-ech: «Non è una visita, ovviamente; è un consulto, un consiglio. Ma così cerco di rassicurare i pazienti ed evitare, è lo scopo primario, che escano da casa e magari vadano al pronto soccorso quando non ce n’è bisogno». Spiega ancora Menini: «C’è chi magari teme una frattura invece è solo un problema di artrosi: lo si può consigliare per il meglio». L’iniziativa inizia a raccogliere l’adesione dei colleghi. Mauro Parisi, ginecologo all’ospedale Galliera di Genova, ha aperto lo stesso tipo di filo diretto: «La finalità è la stessa: informare evitando spostamenti e destinazioni inopportune. È inutile che una donna in attesa finisca al pronto soccorso impaurita dal Coronavirus: sono in grado di spiegarle a distanza tutto quel che deve fare».
Per i più anziani
In questi giorni le persone, soprattutto le più anziane, hanno paura di uscire anche solo per fare la spesa. C’è chi si mette a disposizione con un’iniziativa personale (e lodevole), come Marta sulla pagina “Sei di Genova Castelletto se”: «Se qualcuno che non può uscire avesse bisogno di spesa a casa, sono disponibile con la mia famiglia». Dettaglia: «Nessun contatto, distanza di sicurezza per consegna spesa e scambio di soldi. Massima serietà e tutto gratis».
Aliosa, sul gruppo “I sampierdarenesi”, offre analoga disponibilità: «Se si può fare qualcosa, si deve fare» spiega. Lavora come perito in porto, ora ha più tempo libero perché in laboratorio è stato ridotto il numero dei lavoratori per sicurezza: «Così voglio fare qualcosa per gli anziani, ho sparso la voce e l’ho scritto su Facebook».
Thea replica da Arenzano: «Mi rendo disponibile se qualcuno avesse bisogno che porti la spesa, con le dovute precauzioni». Quando altri cittadini le chiedono quanto costa, risponde: «Niente».
Quelli del mercatino
Sempre su Facebook si muove anche l’associazionismo. «Sì, siamo quelli che a Genova organizzano il Mercatino di San Nicola», sorride Marta Cereseto. Anche nel suo caso, il messaggio arriva dalle pagine del più celebre dei social network con lo slogan: Genova, la solidarietà non si ferma.
Spiega Marta, che dell’associazione è presidente: «È stata una mia idea, constatando che una persona aveva bisogno di un presidio medico e non sapeva come procurarselo. Allora mi sono detta: chissà quanti altri si trovano in situazioni simili».
Da qui l’iniziativa si è sviluppata: «Siamo a disposizione, siamo quindici volontari, basta lasciare una segnalazione sulla pagina Fb del Mercatino di San Nicola spiegandoci quali sono le esigenze da soddisfare, cercheremo di farlo intervenendo ovviamente nella massima sicurezza».