Giacomo Gorini, nato e cresciuto a Rimini, un ragazzo come noi, un ragazzo come tanti, un amico, un compagno ma oggi è anche un pò di più. Un medico, un virologo per l’esattezza.
31 anni, allievo diretto di Roberto Burioni grande Professore di Microbiologia e Virologia, Giacomo è tra i ricercatori dello Jenner Institute di Oxford impegnati a sconfiggere il Covid-19 creando un vaccino. Se il coronavirus sarà annientato il merito sarà anche di questo giovane, che ha raccontato quale è il suo compito nel team e cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi in Italia e nel mondo.
Il suo, è un curriculum di tutto rispetto. Attento e determinato lo è sempre stato, già dai tempi del liceo, ma ora, questo giovane scienziato romagnolo, potrà fare la differenza. La laurea dapprima in biotecnologie, poi tre anni passati all’istituto nazionale di sanità americana a Washtington, infine la collaborazione con Cambridge e l’arrivo all’università di Oxford come ricercatore dall’autunno del 2018.
«Il mio dipartimento di Oxford, in collaborazione con l’azienda italiana Advent, sta sviluppando il vaccino contro il virus. La società ci ha fornito mille dosi per la ricerca. Il compito che mi è stato affidato è di studiare le risposte immunitarie dei pazienti, tutti volontari, che si prestano al test. Non sappiamo ancora quanto ci vorrà, ma siamo ottimisti. E nel frattempo condividiamo i nostri risultati con il resto della comunità scientifica», ha spiegato il giovane ricercatore, che da tempo vive all’estero. È preoccupato per l’emergenza che ha colpito la sua terra natia: «È fondamentale che i riminesi rispettino alle lettera tutte le recenti disposizioni imposte dalle istituzioni, che ho trovato corrette. Solo così si potrà circoscrivere la zona di contagio e rallentare il diffondersi del virus».
«L’Italia ha fatto praticamente da ‘cavia’ in Europa»
Perché in Italia così tanti contagi? Giacomo un’idea ce l’ha: «Il Covid-19 all’inizio è stato imprevedibile. Purtroppo l’Italia ha fatto un errore, nelle prime settimane: ha vietato soltanto i voli diretti dalla Cina, ma non quelli indiretti. Gli effetti li abbiamo visti: il numero di contagiati è esploso in pochi giorni. L’Italia ha fatto praticamente da ‘cavia’ in Europa». Sembra però che in Inghilterra dove il giovane scienziato vive oggi le cose non vadano meglio: «Si stanno commettendo, in parte gli stessi errori compiuti in Italia. Anzi: a oggi il governo inglese sta facendo ancora meno, perché si limita a imporre, a chi è stato nei paesi dove è più alto il contagio, la quarantena volontaria. Non ci sono misure in atto per far rispettare il periodo di isolamento volontario, ci si affida al buon senso dei cittadini. E’ un errore: in questa fase non servono misure blande». Impossibile fare delle previsioni: «Non sono e non voglio essere catastrofista. È difficile, lo ripeto, prevede in questo momento gli scenari. Ma ogni giorno che passa il coronavirus diventa un nemico più conosciuto, mentre all’inizio non sapevamo praticamente nulla. Riusciremo a sconfiggerlo!», ha concluso il ricercatore riminese.
Forza Giacomo, eravamo già orgogliosi di te a prescindere dal covid19, ma da oggi, se possibile, lo saremo ancora di più… Siamo tutti con te!!!!!
Sara Ferranti