Sono mesi ormai che, quando si parla del Museo Marino Marini a Pistoia, si respira aria di tensione. Ieri, infatti, mentre il Museo Cittadino stava chiudendo, in via della Madonna 81 vi è stata l’aperture di nuova sede di CasaPound Pistoia scatenando lamentele e polemiche specialmente sui social network (vedi il profilo dell’ex sindaco Bertinelli).
Al momento i locali rimangono aperti tutti i sabato mattina dalle 9,30 alle 12,30.
Presso la sede dove sono disponibili libri, cd, magliette e gadget vari sarà anche possibile sottoscrivere il tesseramento 2020 a CasaPound Italia.
Questo non ha fatto altro che scatenare tensioni e malumori e oggi, 1 marzo, alle ore 11.30, è previsto un nuovo presidio davanti al Museo, per gridare ancora una volta nessuno tocchi Marino!.
“Marino muore due volte”: è questo il titolo dell’iniziativa. Alla manifestazione saranno presenti anche il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, dell’assessore toscano Federica Fratoni, degli ex dipendenti della struttura con i sindacati, oltre ai tanti cittadini che in queste settimane hanno sostenuto le varie iniziative di protesta contro il trasferimento delle opere del grande scultore pistoiese a Firenze. Il servizio di portineria del museo ha dichiarato di non essere più in grado di fronteggiare questo servizio perchè da alcuni mesi non sta ricevendo il pagamento da parte della Cooperativa preposta.
Sulla questione è intervenuto ancheAlessandro Tomasi, Sindaco della città che ha dichiarato “in qualità sia di primo cittadino che di membro del Cda della Fondazione Marini” insieme all’Amministrazione, si legge in una nota, “sta continuando ad agire nell’interesse collettivo, per ripristinare i corretti rapporti tra cooperativa e Fondazione, al fine di riattivare questo fondamentale servizio e per garantire a tutti la fruibilità del museo”.
Trasferire il patrimonio di Marino Marini significa annunciare la morte di un’attività culturale cittadina
Con Marino Marini che va nella “culla del Rinascimento” e Giovanni Michelucci, protagonista della storia e del dibattito dell’architettura italiana del ventesimo secolo, oggi sempre più dimenticato….le nubi all’orizzonte, appaiono “cariche” di tempesta.
Sara Ferranti