A Firenze, da non perdere assolutamente, la mostra dell’artista visionario Tomás Saraceno, organizzata a Palazzo Strozzi. La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dallo Studio Tomás Saraceno. Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze e Fondazione CR Firenze. Con il supporto di Terna. In collaborazione con Manifattura Tabacchi e con la partecipazione di IED.
Tomás Saraceno, a soli 46 anni, è uno degli artisti più richiesti nelle manifestazioni d’arte contemporanea di tutto il mondo. Ha partecipato alla Biennale di Venezia per ben quattro volte, tra cui l’edizione del 2019 che lo vede protagonista con “May you live an interesting times”.“
Artista visionario e poliedrico, la cui ricerca creativa unisce arte, scienze naturali e sociali, Tomás Saraceno invita a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con elementi non umani come polvere, ragni o piante che diventano protagonisti delle sue installazioni e metafore del cosmo.
In un percorso di opere immersive ed esperienze partecipative tra il cortile e il Piano Nobile, la mostra esalta il contesto storico e simbolico di Palazzo Strozzi e di Firenze attraverso un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità: dall’uomo al centro del mondo, all’uomo come parte di un universo in cui ricercare una nuova armonia.
Le emissioni di carbonio riempiono l’aria, il particolato galleggia nei nostri polmoni, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento.
L’Aerocene è la nuova era in cui Saraceno immagina si possa vivere. L’uomo ha modificato l’ambiente in cui vive a causa dello sfruttamento del terreno e delle risorse naturali e questo ha portato ad un cambiamento climatico che per noi, per le altre creature e in generale per il mondo è pericoloso.
Per questo, è arrivato il momento di adattarci e di passare all’aria e all’atmosfera: l’aerocene, appunto.
Le sculture dell’entrata sono fatte di una plastica brevettata da lui. La parte superiore è specchiata poiché attira il calore del sole attraverso cui queste sculture si sollevano da terra. La parte inferire, invece, è trasparente perché raccoglie il calore notturno sprigionato dalla terra che lo ha inglobato durante il giorno. Le sculture, quindi, sono mobili, in quanto salgono o scendono a seconda della temperatura.
L’artista fin da piccolo è sempre stato affascinato dai ragni perché sono delle creature che hanno superato 8 estinzioni e nonostante tutto le hanno superate e si sono adattati.
Molte sue opere si ispirano ai ragni e alle loro strutture. A Palazzo Strozzi, le ragnatele di Saraceno sono tridimensionali con diverse tessiture.
Una mostra da non perdere.