“Amo catturare il tempo ed imprigionarlo in un attimo in modo da poterlo contemplare per sempre”. E’ così che Davide Modesto, 37 anni, siciliano d’origine ma trasferitosi a Pistoia, spiega il senso della sua più grande passione: la fotografia. E i suoi scatti, nel corso del tempo, hanno ricevuto sempre maggiori consensi. Una passione nata tanto tempo fa, ai tempi dell’Accademia di Belle Arti, e che nel tempo è andata affinandosi. Oggi, Davide Modesto è un professore al Liceo Artistico Petrocchi di Pistoia, dove insegna laboratorio di oreficeria e design industriale. Ma la fotografia, per Davide, ha sempre rappresentato più di un semplice hobby: è stata un modo per riuscire a rendere un attimo eterno, per emozionare attraverso l’uso dei colori e dei contrasti: un modo, insomma, per stimolare la sensibilità interiore di ognuno di noi.
Raccontaci come è iniziata quest’avventura con la fotografia.
“Dunque, quando ero all’Accademia, mi attirava molto l’idea di saper fare una bella foto ma essendo uno studente squattrinato non è che io abbia mai investito più di tanto, economicamente parlando, sulla fotografia. Avevo comprato una fotocamera digitale, ma diciamo che era più per me stesso. Sperimentavo e basta. Ricordo che era una HP. Successivamente ho preso una FujiFilm ma ho dovuto abbandonare per via del lavoro e di altri impegni”.
Com’è ritornata, allora, la tua passione per la foto?
“In generale, posso dire che non è mai andata via, essendo sempre stato appassionato di arte in generale e di restauro. Ma ho iniziato a interessarmi nuovamente alla foto quando ho conosciuto la mia attuale compagna. Per lavoro, infatti, abbiamo iniziato a frequentare ambienti di un certo tipo ed eventi, e inoltre abbiamo iniziato a viaggiare. E così, prepotentemente è ritornata in me la passione per il mio vecchio hobby. A quel punto, essendo già diventata una persona più matura, ho comprato una Reflex digitale, la macchina che attualmente uso. Non è che sia una macchina di grandissimo livello, ma ho investito, piuttosto, su ottiche di grande qualità: a mio avviso, infatti, è quello che fa la differenza”.
Che tipo di scatti sono i tuoi?
“Nei miei scatti è sempre presente la post-produzione e ciò per migliorare soprattutto alcuni dettagli. Devo dire che non mi piace molto stravolgere una foto. Lo scatto mi deve piacere, altrimenti la post-produzione non mi entusiasma. Amo tantissimo fotografare paesaggi, il cibo e non mi dispiacciono le persone. Per caso, mi sono ritrovato a fotografare maestri di arti marziali, come Alessio Tanturli di Toscana Chen, Davide Migliorisi della Arti D’Oriente e Gianfranco Pace, fondatore dell’ITKA. Trovo le loro pose eleganti e affascinanti, sono degli artisti e per me è un piacere personale scattare delle foto a loro, più che a una modella che sai già essere perfetta. Attualmente, infatti, sono il fotografo ufficiale di Toscana Chen e anche di Azzonzo.it e ciò, naturalmente, mi onora”.
Ultimamente ti abbiamo visto all’opera anche come videomaker…
“Si, sono passato ad un’altra passione, complementare alla foto: il video. Il video ha una grande complessità e una delle difficoltà maggiori è che non è immediato. Attualmente sto facendo degli esperimenti ma spero ben presto di poter ampliare questa mia passione con delle attrezzature adeguate”.
Come definiresti il tuo scatto?
“E’ difficile spiegarlo, ma vorrei che ogni scatto sapesse emozionare, grazie all’uso dei contrasti, delle tinte ben definite e dei colori. So che sono cose già viste, ma ognuno guarda con il proprio occhio e la propria sensibilità interiore. E’ questo il senso di un attimo catturato”.
A proposito di AttimoCatturato, è questo il nome che tu hai dato alla tua passione…ci spieghi perché?
“Ogni attimo catturato resta imprigionato per sempre. Pensare di catturare il tempo è un’illusione, ma la fotografia è il mezzo che più si avvicina, secondo me, a questo. Sono da sempre un appassionato di tecnologia e con molta pazienza, ho creato e realizzato da solo il mio sito: www.attimocatturato.it, dove si trovano tutti i miei scatti, realizzati in tante località d’Italia e in occasione dei più svariati eventi”.