Un ristorante, uno chef, una sfida. Nel cuore di Pistoia, all’interno del percorso del bellissimo centro storico, in una delle tante viuzze che caratterizzano questa meravigliosa città, si trova un ristorante che è un “unicum” nel suo genere, soprattutto in una zona della Toscana tanto legata alla tradizione gastronomica: Sq’amami (e, credeteci, l’apostrofo non è casuale), un piccolo ristorante gestito da una giovane coppia che ha deciso di investire sul futuro e sull’innovazione. Certamente, portare in una città dove la tradizione gastronomica è legata alla carne e ai salumi proposte di pesce, non è stata un’impresa facile. Ma Luca Torracchi, 35 anni, chef e proprietario, aiutato sempre dalla compagna Chiara, hanno raccolto la sfida e ha deciso di portare avanti due concetti fondamentali nel mondo della ristorazione: qualità della materia prima e innovazione.
Ma com’è nata questa avventura? A raccontarcela è Luca, mentre effettua le preparazioni per la cena: “Sono diventato uno chef da grande perché prima facevo il falegname. Ma ho sempre avuto la passione per la cucina e per questo a 28 anni ho deciso di effettuare una scuola in Umbria. Lì, ho conosciuto la mia attuale compagna. E’ stato un amore fra i fornelli e così, dopo aver fatto esperienza in alberghi, trattorie tipiche e ristoranti gourmet, abbiamo deciso di tornare a casa e di rilevare questo locale. La nostra avventura è iniziata, così, nel gennaio del 2016”.
Prima di aprire Sq’amami, Luca si è confrontato con la migliore tradizione gastronomica toscana e umbra. La domanda che si è posta è stata questa: avrebbe avuto senso portare un altro ristorante di cucina tipica in centro a Pistoia? A parere di questo giovane chef e imprenditore, Pistoia meritava una proposta gastronomica diversa, altra. E così è nato Sq’amami, il cui nome è un chiaro gioco di parole che rimanda alla cucina di pesce, ma anche alla parola “amore” e quell’apostrofo fra le due parole strizza l’occhio al Cyrano De Bergerac: “Sono convinto che la qualità nel tempo paga. Il nostro è un ristorante molto intimo, ideale per chi vuole provare dell’ottimo pescato stagionale, magari impiattato in modo creativo. Non è solo una questione estetica: con il cibo ci si deve anche divertire”, ci spiega. Ogni piatto che esce dalla cucina vuole raccontare una storia, esprimere la visione e il pensiero dello chef: “Si può mangiare pesce cucinato bene e senza spendere troppo”, dichiara Luca.
E, in effetti, Sq’amami propone anche dei menù a prezzo fisso a 30 euro a persona che comprendono sia la proposta di pesce, che di carne. Per quanto riguarda il menù di pesce, si potrà assaggiare un tris di antipasti, due assaggi di primi e una grigliata mista. Acqua e vino compresi. La proposta di carne, invece, è più legata alla tradizione: sempre con 30 euro sarà possibile degustare un gran tagliere di salumi toscani, una bistecca da 1.2 kg, due contorni, cantucci, acqua e vino.
Un consiglio? Se andate da Sq’amami, non dimenticate di provare i calamari con ricotta limonata e verdure alla piastra. Non vi deluderà.