Luna Rossa: la storia della signora dei mari. Dalle origini ad oggi

Febbraio 1997: una sera, in un ufficio nei pressi del Duomo di Milano, Patrizio Bertelli e lo yacht designer argentino German Frers discutono della costruzione di una barca da crociera. Improvvisamente German Frers chiede: “Perché non facciamo la Coppa America? Facciamo la Coppa America!” In 15 giorni, dal nulla, si consolida il nucleo di una sfida che resterà nella memoria degli italiani e di tutti gli appassionati di vela del mondo. Nasce il team Luna Rossa. Esattamente tre anni dopo, nel febbraio 2000, Luna Rossa vince a Auckland, in Nuova Zelanda, la Louis Vuitton Cup, che consente l’accesso al match race finale contro Black Magic. È la prima volta che uno skipper italiano, Francesco de Angelis, partecipa alle fasi finali della Coppa America, ed è la prima volta che questa si disputa senza una barca americana. La coppa rimarrà nelle mani dei neozelandesi, ma Luna Rossa porterà a casa un record: 38 vittorie sulle 49 regate preliminari disputate.

XXXI AMERICA’S CUP (AUCKLAND 2003): UNA NUOVA SFIDA

Nel Gennaio 2001 Patrizio Bertelli decide di riportare in acqua Luna Rossa e lanciare una nuova sfida al team neozelandese. ITA 74 e ITA 80, le due barche varate a Punta Ala l’anno successivo, non ottengono però nelle regate preliminari i risultati sperati. Luna Rossa si ferma alle semifinali della Louis Vuitton Cup, sconfitta da un team svizzero emergente, ma destinato a vincere l’America’s Cup: Alinghi. Nel 2007 la Coppa si disputerà per la prima volta, dopo più di un secolo, in Europa.

XXXII EDIZIONE, LA COPPA IN EUROPA (VALENCIA 2007)

Dopo due edizioni disputate sotto il guidone del circolo velico di Punta Ala, per la sua terza campagna di Coppa America, Luna Rossa sceglie il circolo velico più antico del Mediterraneo, quello di Genova. Dei dodici partecipanti alla gara, Luna Rossa è il primo a insediarsi a Valencia, Spagna, la città scelta per l’edizione numero trentadue della Coppa. La base del team è l’elegante edificio progettato dall’architetto Renzo Piano, interamente rivestito da vecchie rande e fiocchi, a sottolineare l’impegno ambientale della squadra italiana. Dopo aver sconfitto nelle semifinali per 5 a 1 il team americano di Oracle, anche grazie alle prodezze di un giovanissimo James Spithill, Luna Rossa si fermerà alla finale della Louis Vuitton Cup, cinque regate molto combattute in cui Emirates Team New Zealand avrà la meglio.

SAN FRANCISCO 2013, L’ANNO DEI MAXI CATAMARANI VOLANTI

Il 20 Ottobre 2010, Patrizio Bertelli lancia la quarta sfida, iniziando la nuova avventura con il Circolo della Vela Sicilia e affidando per la prima volta il ruolo di skipper a Max Sirena. Due anni dopo il team principal di Luna Rossa viene inserito, primo italiano nella storia, nell’America’s Cup Hall of Fame. Sempre nel 2012 viene varato il rivoluzionario AC72, il catamarano ad ala rigida dotato di foil che segnerà un punto di svolta nella storia della Coppa. Nell’Agosto del 2013 nella baia di San Francisco, in California, prende il via la Louis Vuitton Cup: per la terza volta su quattro partecipazioni, Luna Rossa si qualifica per la finale. Saranno poi gli americani di Oracle a battere il team neozelandese con una leggendaria rimonta nel match race decisivo mantenendo la coppa America negli Stati Uniti.

APRILE 2015: “UNA DECISIONE DOLOROSA PER UN FUTURO DI LEGALITA’ E RISPETTO DEI VALORI SPORTIVI”

In seguito al cambiamento della Regola di Classe, già approvata da tutti i team iscritti alla 35^ America’s Cup, il Team Luna Rossa il 2 aprile 2015 decide di ritirarsi dalla Coppa. La decisione viene comunicata dalla nuova base operativa di Cagliari dove il team si era trasferito nel gennaio 2014. Patrizio Bertelli dichiara: “Ringrazio tutto il team per l’intenso lavoro svolto durante l’ultimo anno, purtroppo vanificato da questa manovra, senza precedenti nella storia della Coppa America. Ma nello sport, come nella vita, non si può rincorrere sempre il compromesso del compromesso del compromesso; talvolta si impongono decisioni dolorose ma nette, che sole possono far prendere coscienza delle derive di un sistema e porre così le basi per un futuro di legalità e rispetto dei valori sportivi”.

VERSO AUCKLAND 2021

Il 26 Giugno 2017 a Great Sound, Bermuda (USA), Emirates Team New Zealand, guidato da Glenn Ashby, vince il match race contro gli americani di Oracle, diventando il nuovo Defender e riportando la coppa in Nuova Zelanda. Lo stesso giorno, proprio a Great Sound, Luna Rossa lancia una nuova sfida, ancora con il Circolo della Vela Sicilia, diventando Challenger of Record dell’edizione numero 36 dell’America’s Cup.

IL PROGRAMMA DELLE PROSSIME SFIDE
Al momento, queste sono le notizie ufficiali sulla prossima edizione. La Prada Cup – Challenger Selection Series della 36^ America’s Cup, inizierà a gennaio 2021 ad Auckland, in Nuova Zelanda, e vedrà i Challenger affrontarsi nei Round Robin per determinare il team che sfiderà il Defender, Emirates Team New Zealand. Gli attuali sfidanti alla Prada Cup sono: Circolo della Vela Sicilia (Italia), rappresentato da Luna Rossa Challenge; New York Yacht Club (USA), rappresentato da American Magic; Royal Yacht Squadron Racing (UK), rappresentato da INEOS Team UK. Altri eventuali ingressi sono ancora in corso di definizione. Le regate dell’America’s Cup Match si terranno dal 6 al 21 marzo 2021 a Auckland. Il Defender, Emirates Team New Zealand, sfiderà il vincitore della Prada Cup in una serie di regate al meglio di 13 (vincerà il primo a raggiungere sette punti). Ha dichiarato Grant, in rappresentanza del Royal New Zealand Yacht Squadron: “Il nostro obiettivo più importante è stato quello di individuare un’area specifica, nel Campo di Regata, che potesse portare gli spettatori da terra il più vicino possibile alla competizione. Siamo molto fortunati ad avere sia North Head che Bastion Point dove il pubblico potrà letteralmente sentire il sibilo degli AC75 mentre volano sull’acqua e osservare i salti di vento sul mare senza dover mettere piede su una barca”. “Faremo ogni sforzo per far sì che questa America’s Cup sia l’edizione più coinvolgente e accessibile di tutti i tempi per gli spettatori” ha concluso Dalton.

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